Cristiani in mezzo al mondo

La chiamata divina all’Opus Dei è identica per tutti i suoi membri. Esistono semplicemente modi diversi di vivere la stessa vocazione cristiana a seconda della situazione personale di ciascuno.

Laici e sacerdoti

L’Opus Dei è costituito da un prelato, un presbiterio o clero proprio e da laici, sia donne che uomini. Nell’Opus Dei non esistono diverse categorie di membri. Esistono semplicemente modi diversi di vivere la stessa vocazione cristiana a seconda della situazione personale in cui ciascuno si trova: celibi o sposati, sani o malati, ecc.

Lo spirito dell’Opus Dei permette a ciascuno di adempiere i compiti e i doveri del proprio stato, della propria missione nella Chiesa e nella società civile, con la maggior perfezione possibile, cercando l’identificazione con Gesù Cristo in mezzo al mondo nelle proprie circostanze e nella propria professione.

La chiamata divina all’Opus Dei è la stessa per tutti i suoi membri. Sono identiche per uomini e donne anche le tre modalità generali in cui la vocazione è personalizzata a seconda della disponibilità (numerari, aggregati e soprannumerari).

Oltre i sacerdoti, alcuni laici – uomini e donne – vivono il celibato come dono di Dio e per motivi apostolici: sono i Numerari e gli Aggregati. Questo permette loro una maggiore dedicazione alle attività formative, senza modificare in nulla la loro condizione laicale, la loro situazione professionale, la loro posizione nella Chiesa e nella società.

La maggior parte dei fedeli dell’Opus Dei (attualmente, circa il 70%) è costituita dai membri soprannumerari: si tratta in generale di uomini o donne sposati, per i quali la santificazione dei doveri familiari costituisce la parte fondamentale della loro vita cristiana.

I numerari vivono di solito in centri dell’Opus Dei, perché le circostanze permettono loro di rimanere pienamente disponibili a occuparsi delle attività apostoliche e della formazione degli altri fedeli della prelatura.

Alcune numerarie – denominate numerarie ausiliari – si dedicano – in modo prioritario (non esclusivo) e ordinario (non necessariamente sempre) – con il loro lavoro professionale alla amministrazione domestica dei centri dell’Opus Dei, affinché le attività di evangelizzazione della prelatura si svolgano nell’ambiente che caratterizza una famiglia cristiana. Assumono gli stessi impegni di vita cristiana degli altri fedeli della prelatura.

La decisione di chiedere l'ammissione all'Opus Dei come numeraria ausiliare implica l'inclinazione o il gusto professionale per le attività domestiche e il desiderio di acquisire la preparazione più adeguata, se si proviene da un altro ambito professionale. Come le numerarie che si occupano di queste stesse attività nella sede dei centri dell'Opus Dei, non le svolgono come impiegate domestiche in casa di altri, ma come madri e sorelle di famiglia a casa propria.

Gli aggregati vivono con le loro famiglie o dove appaia loro più conveniente per ragioni personali e professionali.

I sacerdoti della prelatura provengono dai fedeli laici dell’Opus Dei: numerari e aggregati, i quali, liberamente disposti a essere sacerdoti, dopo anni di appartenenza alla prelatura e dopo aver completato gli studi necessari per accedere al sacerdozio, sono invitati dal prelato a ricevere gli ordini sacri. Il loro lavoro sacerdotale si svolge principalmente al servizio dei fedeli della prelatura e delle attività apostoliche da essi promosse.

Un ambiente di famiglia

Un aspetto caratteristico della fisionomia dell’Opus Dei è l’ambiente di famiglia cristiana. Questo tono familiare è presente in ogni attività che la prelatura organizza. Si manifesta anche nel calore di famiglia che si respira nei suoi centri, nella semplicità e nella fiducia dei rapporti interpersonali, nell’atteggiamento di servizio, di comprensione e di delicatezza che si cerca continuamente di avere nella vita quotidiana. Tutti collaborano in qualche modo alla cura materiale dei centri, anche se questo è il lavoro specifico di quanti si occupano dell’amministrazione domestica.

Il numero di persone dell’Opus Dei e altri dati

Attualmente fanno parte della prelatura intorno a 93.400 persone, circa 2.300 delle quali sono sacerdoti.

Approssimativamente il 57% del totale dei fedeli sono donne e il 43% uomini. La distribuzione per continenti è la seguente: Africa 4%, America 34%, Asia 4%, Europa 57%, Oceania 1%.

Oltre ai sacerdoti della prelatura, fanno parte della Società Sacerdotale della Santa Croce circa 1.957 presbiteri, e anche alcuni diaconi, incardinati in diverse diocesi di tutto il mondo.

Oggi in Italia i fedeli della prelatura sono circa quattromila e cinquecento, uomini e donne, di tutti i ceti sociali. Svolgono i mestieri più svariati, sia intellettuali che manuali. Il primo italiano che chiese l'ammissione all'Opus Dei fu, nel 1947, un giovane avvocato romano. Centri e opere apostoliche della prelatura sono presenti in 27 città italiane. La prelatura dell’Opus Dei ha personalità giuridica civile.

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[1] San Josemaría scelse queste espressioni della vita civile perché i termini ecclesiastici allora esistenti facevano riferimento a persone consacrate e, se applicati ai fedeli dell’Opus Dei, avrebbero potuto rendere difficile la comprensione della loro condizione secolare. Queste denominazioni sono ancora oggi utilizzate in ambiti universitari, diplomatici, ecc.