Il Foglio: "Salvate la Maddalena dalle molestie libresche del Codice da Vinci"

Pubblichiamo un articolo apparso su "Il Foglio" l'8 marzo, riguardo la figura di Maria Maddalena nel libro di Dan Brown.

Salvate la Maddalena dalle molestie libresche del "Codice da Vinci”. Anche chi non ha alcuna intenzione di sorbirsi il "Codice da Vinci” di Dan Brown. bestseller da quaranta milioni di copie, sa che il suo sottotitolo potrebbe suonare, più o meno, come "la riscossa di Maddalena contro i malvagi adepti del l'Opus Dei". L'associazione fondata da Josemaría Escrivá sarebbe infatti, nel romanzo, il covo di malaffare che copre e perpetua l'usurpazione di un potere in origine conferito da Gesù non al maschio Pietro bensì alla femmina Maria Maddalena, descritta come moglie neanche tanto occulta di Cristo e madre dei suoi figli, iniziatori della stirpe dei Merovingi. Ora l'Opus Dei ha deciso di aprire le proprie sedi e di controbattere pubblicamente, più che al "Codice" alle accuse di settarismo e di segretezza che da sempre la inseguono, mentre Dan Brown è attualmente occupato a difendersi dalle accuse di plagio che hanno bloccato l'uscita del film tratto dal suo romanzo.

Un romanzo, appunto, che cerca però di presentarsi come una sorta di "altra storia", che ha allarmato molti osservatori cattolici per la sua capacità di suggestione. Il matriarcato cristiano-femminista soffocato col dolo sarà pure una bufala, ma è una bufala costruita con maestria, che riesce a fare breccia come una quasi-verità, così come capita ad analoghe dietrologie fanta-esoteriche. Non è un caso, infatti, se il "Codice da Vinci" ha dato la stura a una serie infinita di cloni. Così lo scorso 3 mano, informa l'agenzia Zenit, un gruppo di studiose, teologhe e giornaliste invitate in Vaticano dalla Pontificia Università Marianum dei Servi di Maria, ha discusso di "Maria Maddalena oltre il Codice da Vinci".

Il fatto davvero paradossale, ha spiegato Marinella Perroni, docente di Nuovo Testamento presso il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo di Roma e presidente del Coordinamento teologhe italiane, è che dilaga la tentazione di “togliere Maria Maddalena dai Vangeli per scoprirla all'interno di altre letterature". Ma l'importanza e la dignità della prostituta salvata dall'amore di Cristo non hanno nessun bisogno, per essere affermate, dell'ipotesi di una storia d'amore con Gesù coronata da un matrimonio più o meno segreto e circondata da intrighi fantasmagorici. Maria Luisa Rigato, ex docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana, ha sottolineato a sua volta che "secondo i Vangeli canonici Maria Maddalena non era la donna di Gesù, né sua moglie e neanche la sua amante". Piuttosto, va considerato il nome stesso della Maddalena, che non significherebbe “di Magdala", visto che Magdala non sarebbe un luogo topografico conosciuto. Quel nome, sostiene la Rigato, deriverebbe invece da "migdal". che significa torre, e da "gadal". da tradursi con “essere grande". L'ipotesi della studiosa è che "Maddalena" sarebbe quindi un appellativo che indica la "torre", "colei che è resa grande".

Secondo Miriam Diez i Bosch, giornalista e docente presso il Centro Interdisciplinare sulle Comunicazioni Sociali della Pontificia Università Gregoriana, la figura di Maria Maddalena sembra fatta per non lasciare indifferenti. Lo testimoniano le molte leggende sorte attorno al suo personaggio, compresa quella, che è poi alla base del romanzo di Dan Brown, secondo la quale il Santo Graal sarebbe proprio una metafora della Maddalena moglie segreta di Gesù. Ipotesi diffusa tra il 1885 e il 1917 da un prete francese in odor d'eresia, Berenger Saunièr, e rilanciata negli anni Settanta da Fex protagonista dello sceneggiato inglese "Agente 'speciale", noto con il nome d'arte Henry Soskin e appassionato di esoterismo (per i particolari della fantasiosa costruzione, rimandiamo a quanto scrive Massimo Introvigne, direttore del Cesnur, nel suo "Gli Illuminati e il Priorato di Sion. La verità sulle due società segrete del 'Codice da Vinci' e di 'Angeli e demoni'", Piemme).

Credenziali piuttosto esili, quindi, quelle della "Maddalena-mania" proto o pseudo femminista alla Dan Brown, che secondo Miriam Diez i Bosch è soltanto "uno dei frutti di una operazione mondiale che sfida il credente e sulla quale la chiesa non può chiudere gli occhi". C'è bisogno di una rinnovata esegesi sulla Maddalena, ha aggiunto la giornalista, che ne spieghi la figura, superando l'immagine tragica della prostituta penitente e ne approfondisca il ruolo di 'apostola apostolorum". E che ricordi che il vero ruolo di Maria Maddalena, quello testimoniato senza ambiguità dai vangeli, è di essere la testimone della resurrezione di Gesù.