Va di moda contaminare romanzo e religione

Articolo di Francesco Alberoni pubblicato sul Corriere della Sera il 1 maggio 2006, a proposito del tema della religione nei romanzi e nei film di oggi.

C'è in giro un gran bisogno di sacro, di religioso, di magico e di fantastico. Di qui il successo della grandiosa epopea “Il Signore degli anelli" di Tolkien dove la lotta fra il bene e il male viene vinta quando un eroe puro sa rinunciare al potere assoluto. Oppure la grande saga di Harry Potter ricca di avventure e di straordinari personaggi. Ma tanto Tolkien quando la Rowling tengono il cristianesimo lontano dalle loro storie fantastiche. Non contaminano romanzo e religione. Non deformano la storia o la dogmatica cristiana.

Invece, recentemente si è messa in moto una vera e propria affabulazione del cristianesimo, la costruzione di romanzi e film con storie immaginarie in cui viene coinvolto Gesù Cristo e altri personaggi della fede cristiana. Ha incominciato Martin Scorsese nel suo film “L'ultima tentazione di Cristo" in cui Satana, presentandosi sotto forma di cherubino, convince Gesù Cristo sulla croce a credere che il suo sacrificio sia stato sufficiente. Cristo si libera, sposa Maddalena, invecchia e quando sta per morire irrompono nella stanza Pietro e Giovanni, gli indicano il demonio che svanisce in una fiammata e Cristo si ritrova sulla Croce dove compie la missione di salvezza. Un film che, sia pure in modo paradossale, dimostra che la morte e resurrezione di Cristo sono l'essenza del Cristianesimo.

Il significato invece è esattamente l'opposto nelle storie da cui è tratto il “Codice da Vinci": Gesù Cristo semplicemente un uomo, sposa Maria Maddalena, dà origine alla dinastia dei re di Francia, poi nella storia si mescolano i templari, i rosacroce, gli assassini dell'Opus Dei e chi più ne ha più ne metta. Non è più storia, è fantasia, ma la gente la prende per vera. E già si annunciano storie tratte dai vangeli gnostici come quella su Giuda, la creazione di una vera e propria mitologia in concorrenza col messaggio ufficiale della Chiesa. Mi sembra giusto aggiungere che questa tendenza alla creazione di miti o deformazione del religioso c'era anche ne “I versetti satanici" di Salman Rushdie condannato a morte da Khomeini.

Infatti chi ha letto il libro – pochissime persone in realtà nonostante i milioni di copie – si sarà accorto che vi si trova un vero e proprio sbeffeggiamento della rivelazione ricevuta da Maometto, la base stessa della religione islamica. I musulmani, che prendono la loro religione molto più sul serio dei cristiani, se ne sono accorti subito e hanno reagito in modo spietato. Per carità, mi ripugna la loro condanna, ma capisco la loro vigilanza.

Corriere della Sera