Carlo Rubbia inaugura la Residenza del Levante

Il fisico Carlo Rubbia (premio Nobel per la fisica nell’84) ha aperto sabato 8 novembre l’anno accademico della Residenza universitaria del Levante di Bari con una relazione dedicata al ruolo della scienza nel mondo moderno. Ad ascoltarlo c’era una platea di oltre 400 persone distribuite tra aula magna ed altri ambienti della Residenza collegati da un sistema video a circuito chiuso.

La relazione del professor Carlo Rubbia è stata preceduta dagli interventi del direttore della Residenza, Ing. Girolamo Inzerillo, che ha illustrato le attività che si sono svolte in Residenza nel 2002/2003, e del professor Giuseppe Tucci, ordinario dell’università di Bari, che ha parlato del tema dei disabili (il 2003 è l’anno del disabile e la Residenza ha promosso un programma di volontariato a loro favore).

Il premio Nobel, dopo aver proposto una breve storia della moderna metodologia scientifica, si è offerto alla platea per rispondere alle domande. Si è così parlato di ricerca, cooperazione scientifica, web e globalizzazione. Interessante la riflessione dedicata ai limiti della scienza: “Prima lo scienziato non ammetteva limiti nella sua attività di ricerca – ha detto Rubbia – ora è chiamato a sviluppare una coscienza, perché al suo lavoro sono collegate responsabilità”. L’importanza di un atteggiamento etico, nell’attività dei ricercatori, per Carlo Rubbia, va in particolare collegata alla scoperta della struttura del Dna che “ha aperto alla scienza nuove strade, non tutte, però, lecite da percorrere”.

Emozionante l’incontro con gli studenti, che il giorno prima dell’inaugurazione hanno potuto intrattenersi,”a tu per tu”, con lo scienziato. Stimolato dal clima famigliare – tipico della vita di Residenza – il premio Nobel si è confidato ed ha raccontato delle recenti ricerche in Antartide condotte con l’Enea (Ente Nazionale Energia e Ambiente). Il professore è riuscito a comunicare agli studenti la passione per la scienza e per la ricerca che lo anima: “tra mille o duemila anni – ha detto – si ricorderà lo sbarco del primo uomo sulla luna, non certo gli altri personaggi che ogni giorno vediamo sulle prime pagine”.