In Kenya siamo pronti a ricevere il Papa!

Emice e Frankie sono due giovani keniote. In questo articolo raccontano l’entusiasmo che ha pervaso tutti in Kenya, Uganda e Repubblica Centro-africana in occasione della prossima visita del Papa (25-30 novembre). Questi sono alcuni dei preparativi

Programma del viaggio apostolico del Santo Padre in Kenya, Uganda e Repubblica Centro-africana.

Un anno fa abbiamo cominciato a riempirci di entusiasmo per le voci che correvano di bocca in bocca: il Papa sarebbe venuto in Africa! I vescovi dell’Uganda lo avevano invitato ad assistere al 50° anniversario dei martiri dell’Uganda. Alla fine il Papa non è potuto venire a questo appuntamento, ma ha promesso che sarebbe andato nel paese vicino. Immediatamente abbiamo cominciato a fare progetti per andare dal Kenya in Uganda. Prima di stabilire i dettagli, però, il Vaticano ha annunciato che il viaggio papale sarebbe cominciato nel nostro territorio e che sarebbe rimasto qui dal 25 al 27 novembre. Che gioia!

Man mano che la data si avvicinava, l’eccitazione contagiava tutti. I mezzi di comunicazione hanno aiutato molto a prepararci: ogni giorno articoli sui giornali e su internet, servizi televisivi... Tutto il paese ora aspetta Papa Francesco.ù

Alcune delle universitarie di Strathmore University che lavoreranno come volontarie durante il viaggio del Papa

Il cardinale Njue ha chiesto in particolare ai giovani di preparare l’arrivo del Papa recitando ogni giorno il Rosario. Nella Strathmore University e nella Kianda School, due iniziative promosse da alcuni fedeli dell’Opus Dei, gli studenti e le loro famiglie sono stati invitati a recitare insieme questa preghiera mariana. È successo che, se i genitori lo dimenticavano, erano i bambini che ricordavano loro questo “impegno”.

Un altro modo di preparare l’arrivo di Papa Francesco sono state le visite ai poveri e ai malati, ma anche le Veglie Eucaristiche. Nel Kimlea Technical Training Center, un’altra iniziativa educativa, la veglia è stata un avvenimento storico: “È la prima volta che preghiamo per tutta una notte davanti al Santissimo. Le studentesse erano entusiaste. Per poter pregare quando arrivava il loro turno, molte sono rimaste a scuola, dormendo nella prima aula disponibile. Abbiamo cenato con uno squisito githeri col tè e alla prima colazione altro tè con due mandazis. Alcune hanno aspettato il loro turno vedendo il film Marcellino, pane e vino. Molte ragazze, alcune non cattoliche, hanno pregato davanti al Signore per un tempo molto più lungo di quello loro assegnato. Il Papa aveva bisogno della loro preghiera!

In molti centri dell’Opus Dei dove si dà formazione cristiana si stanno organizzando riunioni nelle quali si spiega chi è il Santo Padre e qual è il suo ruolo come successore di san Pietro.

Il coro del Kianda School sta preparando una serenata per cantarla davanti alla nunziatura quando il Papa sarà arrivato: alterneranno canti africani con tanghi argentini! Se sarà possibile, daranno a Papa Francesco un album con le fotografie delle famiglie di Kianda School perché le benedica.

Il centro di formazione Faida dà formazione umana e cristiana a ragazze tra i 10 e i 18 anni. I giovani hanno elaborato una grande mappa dei tre paesi che il Santo Padre visiterà e, mentre studiano e pregano per il viaggio, andranno ombreggiando con i colori, progressivamente, ogni paese. È un modo di “accompagnarlo” con il proprio impegno personale. Le ragazze alle quali piace cucinare stanno imparando a fare le alfajores, un tipico dolce argentino, che sperano di poter fare arrivare al Papa.

Molte studentesse universitarie di Strathmore collaboreranno come volontarie durante le varie cerimonie. Recentemente hanno fatto una giornata di marcia attraverso il bosco Karura, che ha dimostrato che hanno bisogno di molta altra preparazione prima di essere pronte a rispondere alle esigenze delle giornate che le attendono.

Il coro dell’Università di Strathmore, formato da 3.000 voci, parteciperà a uno degli eventi e da alcuni mesi provano con impegno. Uno dei direttori ha preparato un video per ricevere il Papa (si può vedere all’inizio dell’articolo).

A Kampala, capitale dell’Uganda, anche gli universitari che frequentano il Teemba Study Center, un centro dell’Opus Dei dove si dà formazione, sono coinvolti nella preparazione del viaggio. Hanno intensificato lo studio e le preghiere perché la permanenza del Papa abbia un successo completo, e molti collaboreranno come volontari in questo storico viaggio.

Emice Kiao / Frankie Gikandi