Itinerari mariani di don Álvaro a Roma

Nella ricostruzione delle molteplici frequentazioni di chiese e luoghi di devozione mariana a Roma, da parte di san Josemaría Escrivá, i ricordi di don Álvaro sono stati preziosi. Fu lui stesso a volere ripercorrere le orme del fondatore durante gli anni mariani iniziati nel 1978, come ringraziamento per il 50° dell’Opus Dei.

Vi si riconosce un atteggiamento caratteristico di don Álvaro, la sua unione con san Josemaría Escrivá. Il suo governo dal 1975 al 1994 fu improntato ad una continua docilità operativa verso gli insegnamenti del fondatore, anche in questo particolare ricorso a Maria. Scriveva nella lettera con cui indiceva l'anno mariano: Andate a presentare spesso l'omaggio del vostro amore a Colei che è Madre nostra: io penso di andarvi almeno ogni settimana. Unitevi a questi pellegrinaggi; desidero che i miei passi nella città di Pietro coincidano con gli innumerevoli passi romani della devozione mariana di nostro padre (Lettera 9 gennaio 1978, 23). E qualche giorno dopo, rivolgendosi ad alcuni fedeli dell'Opus Dei, aggiungeva: Non è vero che vi sembra una buona cosa questa mobilizzazione per le chiese di Roma? Ancora ce ne mancano molte fra quelle in cui nostro padre andò a pregare. Le molte chiese mariane, o relativi luoghi di culto, in cui andarono a pregare (in città e nei dintorni) sono più di quaranta. Furono identificate in quegli anni, seguendo i passi e la memoria di don Álvaro.

Qual era la ragione di queste intense frequentazioni? Certamente molti santi che hanno vissuto a Roma avviarono devozioni e pellegrinaggi per rinvigorire la fede popolare. Basti pensare alla visita delle sette chiese inaugurata da San Filippo Neri. Roma è costellata di lapidi che ricordano queste iniziative.

Per san Josemaría e don Álvaro si trattò di un amore più intenso per Maria, sollecitato da diverse necessità, spesso pressanti: quelle dell'Opera in piena espansione e con un itinerario giuridico non concluso, il bisogno di forza e di perseveranza, la protezione sulla Chiesa e sul Papa nel difficile periodo post-conciliare. Questi pellegrinaggi non furono solo romani. San Josemaría e don Álvaro andarono nei principali santuari mariani d'Europa e d'America, ma quelli romani ebbero un sapore speciale, per la loro universalità. Non a caso san Giovanni Paolo II consacrò alla Madonna la Città Eterna il 25 marzo 1984.

I percorsi mariani di don Álvaro possono essere ordinati secondo i significati devozionali. Ma le prime due chiese fanno eccezione, per ragioni cronologiche. Si tratta di Nostra Signora del Sacro Cuore a Piazza Navona

Nostra Signora del Sacro Cuore, a piazza Navona
e Santa Maria Regina Pacis a Monteverde, che furono visitate all'inizio della sua permanenza a Roma.

E' una singolare coincidenza che la parrocchia di Monteverde fosse la prima chiesa mariana frequentata, per ragioni logistiche, dato che vicino avevano preso alloggio le prime due persone dell'Opus Dei giunte a Roma. Álvaro del Portillo, non ancora sacerdote, li raggiunse il 25 maggio 1943. Aveva l'incarico di accelerare i tramiti con la Santa Sede per ottenere il nihil obstat all'erezione della Società Sacerdotale della Santa Croce. I tempi difficili della guerra (l'aereo su cui viaggiava si trovò al centro di una battaglia aeronavale) non smorzarono la sua fede. Parlò, nonostante la sua giovane età, con vari ecclesiastici, fra cui con mons. Giambattista Montini e fu ricevuto in udienza da Pio XII. In questa chiesa, appena ultimata, dedicata alla Regina della Pace, si recava ogni mattina con gli altri, per fare orazione e assistere alla Messa. Possiamo immaginare che cosa dicesse alla Madonna in quei giorni.

Anche la frequenza di Nostra Signora del Sacro Cuore (detta anche San Giacomo degli Spagnoli) si colloca in tempi iniziali. Don Álvaro, ora sacerdote, arriva a Roma il 27 febbraio 1946, per raccogliere quante più lettere commendatizie per l'Opera dai nuovi Cardinali nominati da Pio XII. Era un'altra fase molto importante dell'itinerario giuridico dell'Opus Dei, i cui risultati dipendevano in larga parte dal lavoro di don Álvaro. Dal 28 febbraio all'8 marzo celebrò la Messa in questa chiesa, sull'altare del Sacro Cuore, prima di poterlo fare nell'attiguo appartamento di Corso Rinascimento. Durante gli anni mariani da lui indetti, precisamente il 29 marzo 1978 tornò a pregare davanti alla Madonna, ricordando con quanta fiducia si era rivolto a lei in quei suoi primi giorni romani.

L'itinerario devozionale può iniziare da alcuni antichissimi luoghi di venerazione mariana. San Josemaría aveva trasmesso a don Álvaro la passione per le catacombe romane. Vicino a Villa Tevere, sede centrale dell'Opus Dei, si trovano quelle di Priscilla, dove è dipinta la più antica immagina di Maria, rappresentata come Madre di Dio. Allo stesso modo, don Álvaro andò a pregare davanti ad altre immagini mariane, come quella di Santa Maria in Cosmedin, il 15 gennaio 1978, e l'antica icona di Santa Maria in Aracoeli, il 29 gennaio.

Ma fra tutte le antiche raffigurazioni di Maria, la più visitata fu la Salus Populi Romani di Santa Maria Maggiore.

Basilica di Santa Maria Maggiore, in piazza Santa Maria Maggiore

E' l'intera basilica un inno di ringraziamento per la Maternità divina della Madonna, proclamata a Efeso nel 431. Rievocando la gioia della popolazione efesina per l'occasione, scriveva san Josemaría: Non posso negare che a distanza di sedici secoli, quella manifestazione di pietà mi fa una profonda impressione. E don Álvaro non fu da meno. Il 1 gennaio (festa della Maternità di Maria) si recava spesso davanti alla Salus e da qui iniziò l'anno mariano del 1978. Di ritorno da quella romeria, ricordava che sin dal 1935, in una delle prime meditazioni che ascoltava, il fondatore dell'Opera si riferì alla Madonna della Neve (una delle diverse denominazioni mariane in questa basilica), la Madre del Bell'Amore. Ricordava pure che dopo una visita a questa immagine, il 14 luglio 1958, san Josemaría ebbe l'ispirazione di una più assidua invocazione a Maria perché i fedeli dell'Opera restassero più saldi nella fede e nella santa purezza. Il 26 giugno 1979 don Álvaro celebrò qui la Messa in suffragio per il fondatore dell'Opera (non si era ancora aperto il processo di beatificazione. Qui venne per ringraziare la Vergine per l'elezione di Giovanni Paolo I, il 27 agosto del 1978 e vi tornò l'8 ottobre successivo per affidarle l'imminente Conclave da cui sarebbe uscito eletto Giovanni Paolo II. E sempre qui, assecondando la richiesta del Papa, il 25 marzo 1984 don Álvaro tornò per pregare davanti alla Madonna di Fatima portatavi per la consacrazione del mondo a Maria. Il rapporto fra don Álvaro e la Salus ebbe un seguito quando donò una sua copia in mosaico per la chiesetta che si trova nel parco di Castelromano, un centro di incontri dell'Opera a Castelgandolfo. L'immagine, che lui stesso benedisse, è legata al ringraziamento per il cinquantesimo anniversario dell'Opera, e quindi all'inizio degli anni mariani. Sempre in Santa Maria Maggiore si trova la statua della Regina Pacis, voluta da Benedetto XV per scongiurare la Grande Guerra (di cui ora ricorre il centenario). I governanti di allora disprezzarono i richiami del pontefice, con le terrificanti conseguenze a tutti note. San Josemaría e don Álvaro si intrattenevano in preghiera davanti a questa statua, avviandosi all'uscita. Il titolo gli era particolarmente caro, perché è lo stesso dell'attuale chiesa prelatizia nella sede centrale dell'Opus Dei.

San Pietro è probabilmente la basilica più frequentata da san Josemaría e don Álvaro, sin dai primi tempi della loro permanenza a Roma.Qui rinnovavano il loro amore e la dedizione per il Papa, recitando il Credo vicino alla Confessione. E vi celebrarono talvolta la Messa, sull'altare di San Pio X. Ma vi è anche un itinerario mariano nella basilica vaticana, meno noto, ma altrettanto denso di significato. Soprattutto la Madonna del Soccorso, una immagine del secolo XI collocata dopo la cappella del Santissimo, e la Mater Ecclesiae, vicino alla cappella di San Leone Magno, furono da loro intensamente frequentate; e don Álvaro proseguì la tradizione, soprattutto nei giorni precedenti la fine dell'itinerario giuridico. La devozione per la Mater Ecclesiae ebbe un singolare sviluppo. Nel 1980 un fedele dell'Opus Dei fece notare a Giovanni Paolo II che mancava un'immagine della Madonna in piazza san Pietro, e il Papa rispose: Bene, allora bisognerà ultimare la piazza. Non tutti sanno che il mosaico della Mater Ecclesiae che oggi è visibile sulla facciata del Palazzo del Maggiordomo, benedetta dal Papa l'8 dicembre 1981, è dovuta in buona parte all'interessamento di don Álvaro. E dal quel momento in poi, ogni volta che si recava in Basilica, sostava in preghiera rivolgendosi a questa immagine.

La devozione per lo scapolare della Vergine fu sempre viva in san Josemaría, tanto che si vive anche fra i fedeli della Prelatura. Per questo, uno speciale riferimento meritano le chiese carmelitane visitate tante volte dopo fra gli anni quaranta e cinquanta. Seguendo il fondatore, don Álvaro andava a pregare a Santa Maria della Scala, la chiesa trasteverina dove si conserva la reliquia del piede di Santa Teresa e ascoltò la preghiera a voce alta di san Josemaría nella relativa cappella. Certamente vi andarono il 23 marzo 1947 e il 15 maggio 1956. Per la stessa ragione, specie gli ultimi anni di vita del fondatore, andavano a Santa Teresa a Corso Italia, davanti alla Madonna col Bambino e lo scapolare, e a Santa Teresina del Bambin Gesù in Panfilo. Si trattava di visite molto rapide, di mattina presto, per deporre ai piedi di Maria le tante intenzioni per il bene della Chiesa e dell'Opera. Non va dimenticato che don Álvaro visse sempre in queste visite quel che disse una volta al fondatore: Ti chiedo quel che ti chiede il Padre.

Seguendo don Álvaro, nella persistente preghiera alla Madonna, si impara a considerarla, secondo la tradizione della Chiesa, l'Onnipotenza Supplicante, Colei alla quale Iddio non può rifiutare nulla. Sorprende verificare il numero di chiese ed edicole in cui il futuro beato si recò per chiedere l'impossibile. In quasi tutte la preghiera aveva un oggetto principale: ottenere per l'Opus Dei la configurazione giuridica adeguata in modo che non vi fosse alcuna alterazione di quanto il Signore aveva fatto vedere a san Josemaría il 2 ottobre del 1928. Così ritroviamo don Álvaro davanti alla Madonna della Clemenza in Santa Maria in Trastevere l'8 gennaio del '78,

Santa Maria in Trastevere, in piazza Santa Maria in Trastevere
memore delle tantissime volte in cui accompagnava il Fondatore nell'attiguo palazzo delle Congregazioni per le prime approvazioni. Prega il 21 gennaio a Santa Maria in Via Lata, dove si venera l'antichissima icona della Madonna Advocata (o con altre denominazioni, Fons Lucis e Stella Maris). A Santa Maria del Popolo, il 28 gennaio.
Santa Maria del Popolo, in piazza del Popolo
Davanti alla Madonna del Rosario, in Santa Maria sopra Minerva (dove sosta pure davanti alla tomba di santa Caterina da Siena, per la quale nell'Opus Dei vi è una speciale venerazione), il 4 febbraio. Va alla Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, il 7 febbraio (e vi ritorna il 28 novembre 1982, in ringraziamento per il raggiungimento della configurazione giuridica dell'Opera). L'11 febbraio, festa patronale si reca nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia e memore della devozione di san Josemaría, si reca nei giardini vaticani il 26 febbraio per pregare davanti alla riproduzione della grotta di Lourdes. Vi tornerà il 18 agosto dell'82. Il 23 dicembre '78 va a San Rocco, dove si venera la stessa Madonna. Il 12 febbraio lo troviamo a Santa Maria in Traspontina, altra chiesa dove con san Josemaría si fermava a pregare prima di importanti incontri in Curia. E qui tornò il 12 agosto e il 19 novembre 1982 perché si superassero gli ultimi ostacoli all'erezione dell'Opera in Prelatura Personale. Il 25 febbraio va a Santa Maria delle Fornaci, dove era già stato l'anno prima, il 6 maggio, e si ferma davanti all'immagine di Santa Maria Mediatrice. A Santa Maria della Vittoria andò il 4 marzo 1978. L'11 marzo visita la Consolatrix Afflictorum che si trova a San Camillo de Lellis, dove talvolta si fermava col fondatore, specialmente in occasione delle dolorose sedute dal dentista Hruska che aveva il suo studio in Via Carducci. Il 17 marzo è davanti all'Addolorata e alla Madonna delle Grazie che si venerano a San Marcello al Corso. E' a Santa Maria degli Angeli a Piazza Esedra il 23 marzo, memore che nella festa degli Angeli il Signore aveva fatto vedere l'Opera a san Josemaría.
Santa Maria degli Angeli, in piazza della Repubblica
A Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo, il 2 aprile, e una settimana dopo nella chiesa gemella di Santa Maria in Montesanto. Va il 29 aprile a Santa Maria in Campitelli, presso l'immagine di Santa Maria in Portico. Il 6 maggio è davanti la Madonna del Parto, in Sant'Agostino. Ricordava che davanti a questa statua venerata, san Josemaría pregò per l'inizio del lavoro dell'Opera in Perù e perché vi fossero vocazioni. E la preghiera per i frutti vocazionali fu sempre viva in don Álvaro. In quegli anni tutta l'Opera viveva una vasta primavera proselitista. Prosegue il 28 maggio, con l'Immacolato Cuore di Maria a Piazza Euclide, e il 2 giugno con Santa Maria Ausiliatrice, venerata al Sacro Cuore di Gesù a Via Marsala. Due giorni dopo lo troviamo nella Basilica dei Santi Apostoli, davanti all'Immacolata e alla Madonna del Cardinal Bessarione. E il 12 giugno a Cristo Re (Madonna del Rosario). Dopo l'estate, l'8 settembre, si reca dalla Madonna del Carmine in San Martino ai Monti. Il 27 dello stesso mese va al Pantheon, chiesa di Santa Maria ad Martyres.
Santa Maria ad Martyres, più nota come Pantheon, in piazza della Rotonda
Il 7 ottobre, alla Madonna del Rosario (nella sua festa), a Santa Sabina. Il 22 ottobre, la Madonna del Perpetuo Soccorso a Sant'Alfonso. Il 25 novembre, la Madonna Liberatrice nella cappella di san Zenone di Santa Prassede. Il 3 dicembre, l'Immacolata nella chiesa dei Cappuccini a Via Vittorio Veneto. L'itinerario prosegue nel 1979, altro anno mariano. Il 18 febbraio va ai Santi Quattro Coronati, dove la Madonna campeggia nell'abside, e dopo nella vicina Basilica di San Clemente, per pregare davanti alla Madonna del Rosario. Il 24 marzo è alla Nunziatina vicino a Via della Conciliazione. Andò il 5 maggio a Santa Maria in Vallicella (Regina Angelorum). Il 14 settembre, nella sua festa, a Santa Croce in Gerusalemme, dove c'è la Madonna del Buon Aiuto. Il 9 novembre, nella festa della dedicazione, a San Giovanni in Laterano,

Basilica di San Giovanni in Laterano, in piazza San Giovanni in Laterano
dove vi sono le immagini della Madonna col Bambino e Santi e quella dell'Apocalisse. Il 30 novembre, davanti alla Madonna di San Gaetano, a Sant'Andrea della Valle. Pochi giorni prima dell'approvazione della Prelatura, in una novena di richiesta filiale, don Álvaro pregò davanti alla riproduzione della Madonna della Medaglia Miracolosa che si trova nel Collegio Leoniano in via Pompeo Magno. E' un'immagine che richiama la devozione di José Escrivá, padre di san Josemaría. Non a caso la notizia dell'erezione fu resa pubblica proprio nella festa di questa Madonna, il 27 novembre 1982. Vi è connessa anche la devozione alla Madonna che si venera a Sant'Andrea delle Fratte.

Alcuni luoghi mariani meritano una menzione a parte, per il significato che rivestivano per don Álvaro. La chiesa di San Salvatore in Lauro, che conserva un'immagine della Vergine lauretana, fu visitata il 22 aprile 1978. Gli ricordava il pellegrinaggio dell'agosto 1951 a Loreto, quando san Josemaría consacrò l'Opus Dei al Cuore Immacolato di Maria. Per questo vi tornò nella festa dell'Assunta dello stesso anno. La grande scultura con la classica iconografia, che campeggia sulla facciata, servì da ispirazione per la pala d'altare della cappella del Centro Elis, dove il fondatore e don Álvaro si recarono spesso. Inoltre, dal 2009, in una cappella laterale è stata collocata una bella immagine di san Josemaría, e sul campanile a lui è dedicata una delle campane. Simile è la devozione per la Madonna di Guadalupe. San Josemaría intraprese il viaggio del 1970 in Messico per chiedere alla Madonna di Guadalupe la protezione sulla Chiesa nella terribili crisi degli anni settanta, la pace in molti paesi oppressi dal totalitarismo e il futuro dell'Opera. Ricordava don Álvaro nel 1982: Il nostro fondatore contemplava la tremenda situazione della Chiesa: quella defezione di sacerdoti, di religiosi; quella mancanza di lealtà; quella oscurità e quegli errori… Per tutti questi motivi volle andare ad inginocchiarsi ai piedi di Nostro Signora di Guadalupe. A distanza di quarant'anni quelle appassionate richieste acquistano un ulteriore valore di fede Fu una preghiera davvero universale. Don Álvaro portò l'eco di quelle preghiere nel febbraio 1978, quando visitò l'omonima chiesa romana sulla Via Aurelia, come pure l'11 febbraio 1979, davanti alla scultura che nei giardini vaticani rappresenta il miracolo delle rose. Altro luogo denso di ricordi e di fede è il Santuario del Divino Amore. Qui il fondatore, assieme a don Álvaro, rinnovò la preghiera della Consacrazione, una settimana dopo Loreto. Il santuario fu molto frequentato dai due, che si aggiungevano alla miriade devoti di questa Madonna, a cui è attribuita la salvezza di Roma durante la guerra. Rimasero memorabili le processioni con questa immagine per le strade di Roma e la Novena indetta dal Papa per preservare la città dalla distruzione. Non a caso è l'immagine che più frequentemente si trova nelle edicole. Il 14 maggio 1976 don Álvaro vi andò pregare con una singolare richiesta. Le affidò tutte le intenzioni che san Josemaría le aveva affidato tutte le volte che vi si era recato. Altre venute furono dovute alle vicende relative all'attentato a Giovanni Paolo II, soprattutto la richiesta di guarigione. Un ricordo speciale merita la chiesa di Santa Maria della Mercede a Viale Regina Margherita. Infatti si ricollegava all'immagine venerata nell'omonima chiesa di Barcellona, dove san Josemaría si recò fiducioso, per il risultato del suo primo viaggio a Roma, nel 1946. Era un momento importante per il riconoscimento dell'Opus Dei da parte della Santa Sede e don Álvaro, che aveva lavorato da alcuni mesi, non era in grado di fare altro senza la presenza del fondatore. Don Álvaro andò diverse volte in questa chiesa romana, nell'anno mariano. Da qui, il 24 settembre 1978, iniziò una Novena di preparazione per il cinquantesimo anniversario della fondazione, invitando tutti fedeli dell'Opera a farla. In questi itinerari speciali non poteva mancare San Giuseppe. Don Álvaro proseguì e diffuse la devozione per il santo Patriarca, associandolo a Gesù e Maria. Nel marzo del '78 aggiunse la chiesa di San Giuseppe al Trionfale a quelle mariane.

Infine, le edicole e le statue mariane. Roma ne possiede moltissime e spesso di valore artistico, espressione di una vasta devozione popolare. Il fondatore dell'Opera e don Álvaro colsero presto questo aspetto della fede romana. Spesso l'8 dicembre si recavano a Piazza di Spagna per onorare l'Immacolata. La Madonna col Bambino che si trova lungo Via del Pellegrino, piacque tanto che san Josemaría la fece riprodurre in una terrazza della sede centrale dell'Opera, e davanti ad essa, con don Álvaro che leggeva la formula, rinnovò la Consacrazione al Cuore Dolcissimo di Maria. A Piazza delle Cinque Lune, su una facciata del Palazzo dell'Apollinare, vicino alla casa abitata da don Álvaro e i primi nel 1946 , si trova una piccola edicola che colpì san Josemaría. Ad essa si ispirò quando fece sistemare l'edicola di Via di Villa Sacchetti, sulla cui mensola ogni giorno vengono collocati fiori freschi. Quando alla fine degli anni cinquanta don Álvaro si ammalò gravemente, il fondatore volle che in questa edicola vi fosse una lampada, come segno di richiesta per la guarigione. Fu lo stesso don Álvaro che l'accese il 22 febbraio 1959. Poco fuori Genzano, al bivio per Nemi, vi è un'edicola mariana con l'iscrizione Cor meum vigilat. San Josemaría recitò molte giaculatorie nei frequenti passaggi. Quando don Álvaro visitò per la prima volta il Centro di Castelromano, il 29 ottobre 1980, nel parco notò una Madonna col Bambino che gli ricordava quella edicola, e disse: E' molto bella questa rappresentazione della Madonna. Il bambino dorme sulle sue braccia e la Vergine veglia. Cor meum vigilat!