Si conclude la fase istruttoria della causa di canonizzazione di Dora del Hoyo

Serenità, pace, desideri di fedeltà. Sono gli aspetti che caratterizzavano Dora del Hoyo e che riusciva a trasmettere alle persone che le stavano vicine. Lo ha sottolineato mons. Javier Echevarría alla chiusura della prima fase del processo di canonizzazione della serva di Dio Dora del Hoyo.

Dora Del Hoyo

Il Prelato dell'Opus Dei, mons. Javier Echevarría, ha presieduto alla Pontificia Università della Santa Croce la cerimonia conclusiva della fase istruttoria della causa di canonizzazione di Dora del Hoyo. Nel suo intervento ha messo in evidenza "la serenità, la pace che infondeva la sua presenza, che aiutava a essere fedeli sulla strada della sequela del Signore".

Ha fatto anche riferimento "alla sua professionalità, al rispetto e all'attenzione che aveva per tutti, e a come affrontava con naturalezza le varie problematiche che le si presentavano". Queste virtù umane erano vivificate in Dora dalla fede, speranza e amore che aveva per il Signore.

Negli ultimi quattro anni, la vita, le virtù e la fama di santità di Dora del Hoyo (1914-2004) sono stati oggetto di studio da parte del tribunale della Prelatura dell'Opus Dei che ha interrogato numerosi testimoni che ebbero occasione di frequentarla. Con la documentazione così raccolta si preparerà la positio - una biografia con esposizione delle sue virtù - che si consegnerà alla Congregazione delle Cause dei Santi della Santa Sede, perché venga studiata e venga emesso un ulteriore giudizio da parte di questo dicastero e del Romano Pontefice sulla santità della serva di Dio. Se il giudizio è favorevole, il Papa dichiarerà che ha vissuto eroicamente le virtù cristiane.

Dora del Hoyo si occupava professionalmente delle attività domestiche quando scoprì il messaggio della santificazione della vita ordinaria predicato da san Josemaría Escrivá. Si è incorporata all'Opus Dei nel 1946 e, con la sua capacità professionale, la sua gioia e la sua generosa donazione, contribuì a diffondere il valore del lavoro ben eseguito per amore di Dio e del prossimo, tra persone giovani di provenienza molto diversa.

Dora del Hoyo è nata a Boca de Huérgano, provincia di León (Spagna), l'11 gennaio del 1914. Nel 1940 si è trasferita a Madrid per lavorare come collaboratrice domestica e in quel periodo ha conosciuto san Josemaría. Dal dicembre 1946 ha vissuto a Roma, dove si era trasferita su invito del fondatore dell'Opus Dei.

È morta il 10 gennaio 2004. I suoi resti mortali riposano in santa Maria della Pace, chiesa prelatizia dell'Opus Dei, nello stesso luogo dove riposano i resti del fondatore, san Josemaría Escrivá, e del suo primo successore, il beato Álvaro del Portillo; si evidenzia così quello che Dora ha presupposto nel servizio che la Chiesa ha affidato all'Opus Dei.

Il 18 giugno del 2012 mons. Javier Echevarría, prelato dell'Opus Dei, ha dato inizio a Roma al suo processo di canonizzazione. Durante la cerimonia il Prelato dichiarò: "Mi sono convinto sempre di più, del ruolo fondamentale che questa donna ha avuto e continuerà ad avere nella vita della Chiesa e nella società. Il Signore chiamò Dora del Hoyo ad occuparsi di compiti molto simili a quelli svolti dalla Beata Vergine Maria nella casa di Nazaret”.