Vita di Maria (I): Magistero, Padri della Chiesa e santi

L'Immacolata Concezione di Maria è una realtà che è stata ben delineata in testi del Magistero, di Padri della Chiesa, di santi, di poeti. Ve ne offriamo una selezione.

La voce del Magistero

«Dio ineffabile fin da principio e prima dei secoli scelse e preordinò al suo Figlio una Madre, nella quale si sarebbe incarnato e dalla quale poi, nella felice pienezza dei tempi, sarebbe nato; e, a preferenza di ogni altra creatura, la fece segno a tanto amore da compiacersi in lei sola con una singolarissima benevolenza. Per questo mirabilmente la ricolmò, più di tutti gli angeli e di tutti i santi, dell'abbondanza di tutti i doni celesti, presi dal tesoro della sua divinità. Così Ella, sempre assolutamente libera da ogni macchia di peccato, tutta bella e perfetta, possiede una tale pienezza di innocenza e di santità, di cui, dopo Dio, non se ne può concepire una maggiore, e di cui, all'infuori di Dio, nessuna mente può riuscire a comprendere la profondità».

«Certo era del tutto conveniente che una Madre così venerabile risplendesse sempre adorna dei fulgori della santità più perfetta, e, immune interamente dalla macchia del peccato originale, riportasse il più completo trionfo sull'antico serpente; poiché a essa Dio Padre aveva disposto di dare l'unigenito suo Figlio – generato dal suo seno, uguale a Se stesso e amato come Se stesso – in modo tale che Egli fosse, per natura, Figlio unico e comune di Dio Padre e della Vergine; poiché lo stesso Figlio aveva stabilito di renderla sua Madre in modo sostanziale; poiché lo Spirito Santo aveva voluto e fatto sì che da lei fosse concepito e nascesse Colui, dal quale Egli stesso procede».

«I Padri e gli scrittori ecclesiastici, considerando che la Santissima Vergine fu chiamata piena di grazia dall'angelo Gabriele – per mandato e in nome di Dio stesso -, quando le annunciò l'altissima dignità di Madre di Dio, indicarono che, con un saluto tanto solenne e singolare, mai udito, si manifestava che la Madre di Dio era la sede di tutte le grazie divine, e che era adornata di tutti i carismi dello Spirito Santo».

«A questo è dovuto il loro sentire, non meno chiaro che unanime, secondo il quale la gloriosissima Vergine, nella quale grandi cose ha fatto l'Onnipotente ( Lc 1, 49), splendette con tale abbondanza di doni celesti, con tale pienezza di grazia e con tale innocenza, che risultò come un ineffabile miracolo di Dio; e ancor più, come il miracolo culmine di tutti i miracoli e degna Madre di Dio; e avvicinandosi a Dio stesso il più possibile, per quanto glielo permetta la condizione di creatura, fu superiore ad ogni lode, tanto di uomini come di angeli».

«Per questa ragione, a onore della santa e indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, a esaltazione della fede cattolica e a incremento della religione cristiana, con l'autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Beati Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo: la dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli».

Beato Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus , 8-XII-1854, che definisce come dogma di fede l'Immacolata Concezione.

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La voce dei Padri

«Esulti oggi tutta la creazione e frema di gioia la natura. Si rallegri il cielo lassù in alto e le nubi spargano la giustizia. Distillino i monti la dolcezza del miele e giubilo le colline, perché il Signore ha avuto misericordia del suo popolo e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide suo servo, vale a dire, nella immacolatissima e purissima Vergine, mediante la quale arriva la salvezza e l'attesa dei popoli.

«Le anime buone e grate intonino un cantico di gioia; la natura convochi tutte le creature per annunciare loro la buona novella del loro rinnovamento e l'inizio della loro riforma [...]. Facciano salti di gioia le madri, perché colei che non aveva discendenza [Sant'Anna] ha generato una Madre vergine e immacolata. Si rallegrino le vergini, perché un terreno non seminato dall'uomo porterà come frutto Colui che procede dal Padre senza separazione, secondo una modalità più ammirevole di quanto possa dirsi. Applaudano le donne, perché se in altri tempi una donna fu occasione imprudente di peccato, ancora una donna oggi ci porta le primizie della salvezza; e quella che prima fu rea, si manifesta ora approvata dal giudizio divino: Madre che non conosce uomo, eletta dal suo Creatore, restauratrice del genere umano».

«Tutte le cose create cantino e danzino allegramente, e contribuiscano adeguatamente a questa giornata di gioia. Sia oggi una e comune la celebrazione del cielo e della terra, e quanto c'è in questo mondo e nell'altro facciano festa di comune accordo. Infatti oggi è stato creato ed eretto il purissimo santuario del Creatore di tutte le cose, e la creatura ha preparato al suo Autore un alloggio nuovo e appropriato».

«Oggi la natura, anticamente estromessa dal paradiso, riceve la divinità e corre con passo gioioso verso la cima più alta della gloria. Oggi Adamo offre Maria a Dio a nome nostro, come le primizie della nostra natura; e queste primizie, che non sono state unite col resto della massa, sono trasformate in pane per la riparazione del genere umano».

«Oggi l'umanità, in tutto lo splendore della sua nobiltà immacolata, riceve il dono della sua prima formazione dalle mani divine e ritrova la sua antica bellezza. Le vergogne del peccato avevano oscurato lo splendore e gl'incanti della natura umana; ma nasce la Madre del Bello per eccellenza, la natura stessa riacquista in Lei i suoi antichi privilegi ed è modellata seguendo un modello perfetto e veramente degno di Dio. Questa formazione è una perfetta restaurazione; questa restaurazione, una divinizzazione; e questa, una parificazione allo stato primitivo».

«Oggi è sfavillata la porpora divina e la miserabile natura umana si è rivestita della dignità regale. Oggi, secondo la profezia, è fiorito lo scettro di Davide, il ramo sempre verde di Aronne, che per noi ha prodotto Cristo, il ramo della forza. Oggi da Giuda e da Davide è uscita una giovane vergine, portando il sigillo del regno e del sacerdozio di Colui che, secondo l'ordine di Melchisedek, ricevette il sacerdozio di Aronne. Oggi la grazia, purificando l' efod mistico del divino sacerdozio, ha tessuto – alla maniera di simbolo – la veste del seme levitico e Dio ha impregnato di porpora reale il sangue di Davide».

«In altre parole, oggi comincia la riforma della nostra natura: il mondo invecchiato, sottoposto ora a una trasformazione totalmente divina, riceve le primizie di una seconda creazione».

Sant'Andrea di Creta, Omelia 1 per la Natività della Santissima Madre di Dio .

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La voce dei santi

«Stiamo contemplando un mistero d'amore. La ragione umana non riesce a comprendere. Solo la fede può spiegare come una creatura umana sia stata elevata a una dignità così grande da essere il centro d'amore su cui convergono le compiacenze della Trinità divina. Ma, trattandosi di nostra Madre, ci sentiamo capaci, per così dire, di capire di più di quanto non ci sia concesso in altre verità di fede».

«I teologi, perché si potesse comprendere in qualche modo il senso di tutta l'abbondanza di grazie di cui Maria è rivestita e che culmina nell'Assunzione in Cielo, si sono espressi sovente con ragionamenti simili. Essi dicono: Era conveniente, Dio poteva farlo, quindi lo fece . È la spiegazione più chiara del perché il Signore concesse a sua Madre, fin dal primo istante della sua concezione immacolata, tutti i privilegi. Fu immune dal potere di Satana ed è tutta bella – tota pulchra! -, senza macchia e purissima nell'anima e nel corpo».

San Josemaría, È Gesù che passa , n. 171.

«Come piace agli uomini sentirsi ricordare la loro parentela con personaggi della letteratura, della politica, delle armi, della Chiesa...! – Canta davanti alla Vergine Immacolata e ricordale: ave Maria, Figlia di Dio Padre: ave Maria, Madre di Dio Figlio: ave Maria, Sposa di Dio Spirito Santo... Più di te, soltanto Dio!».

San Josemaría, Cammino , n. 496.

«Qualcuno di voi forse può pensare che il lavoro quotidiano, l'andirivieni della nostra vita, non si prestano molto per mantenere il cuore in una creatura purissima come la Madonna. Vi prego di riflettere. Che cosa ricerchiamo, anche senza prestarvi particolare attenzione, in tutto ciò che facciamo? Quando siamo mossi dall'amore di Dio e lavoriamo con rettitudine d'intenzione, cerchiamo ciò che è buono, ciò che è puro, ciò che porta la pace alla coscienza e la felicità all'anima. Commettiamo anche degli sbagli? È vero; ma proprio il riconoscimento dei nostri errori ci fa scoprire con ulteriore chiarezza che la nostra meta è questa: una felicità non passeggera, ma profonda, serena, umana e soprannaturale».

«Esiste una creatura che su questa terra ha ottenuto questa felicità, perché essa è il capolavoro di Dio: la nostra santissima Madre, Maria. Maria è viva e ci protegge; è accanto al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, in corpo e anima. È la stessa creatura nata in Palestina, che si diede al Signore fin da bambina, che ricevette l'annuncio dell'arcangelo Gabriele, che diede alla luce il nostro Salvatore, che rimase con lui ai piedi della Croce».

«In Lei tutti gli ideali diventano realtà; ma non dobbiamo concludere che la sua sublime grandezza la renda inaccessibile e distante. Maria è la piena di grazia, la somma di tutte le perfezioni: ed è madre. Con il suo potere davanti a Dio, ci otterrà ciò che le chiediamo; essendo Madre, vuole esaudirci. E, sempre come Madre, ascolta e comprende le nostre debolezze, incoraggia, giustifica, facilita il cammino, ha sempre pronto un rimedio, anche quando sembra che non ci sia più niente da fare».

San Josemaría, Amici di Dio , n. 292.

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