De Bortoli inaugura l’anno accademico della Torrescalla

Sabato 14 dicembre 2002 Ferruccio De Bortoli, Direttore del “Corriere della Sera”, è intervenuto sul tema” Il Corriere e l’Italia, dirigere un grande quotidiano” in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2002/2003 della Residenza Universitaria Torrescalla.

L’incontro è stato introdotto dall’Ing. Enzo Arborea, direttore della Residenza e dall’Ing. Giuseppe Corigliano, responsabile dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei.

Il relatore ha soddisfatto le aspettative del numeroso pubblico, da buon comunicatore e competente professionista qual è. Dopo una sintetica ma pregnante introduzione, durante la quale ha ricordato con affetto Leonardo Mondadori, recentemente scomparso, il direttore De Bortoli ha presentato il mondo dell’informazione accentuandone alcuni aspetti paradossali.

In primo luogo, la globalizzazione dei canali di comunicazione ha facilitato la diffusione di antivalori, quali l’odio e l’intolleranza, piuttosto che ideali come la pace ed il rispetto. Inoltre, l’abbondanza di informazioni destinate al pubblico non garantisce affatto una maggiore comprensione dei fatti, ma piuttosto confonde con il suo brusio assordante.

Il terzo aspetto si evidenzia nella costante contrazione dell’agorà, intesa come spazio di confronto pubblico di fronte ad una eccessiva spettacolarizzazione del privato (reality show e tabloid).

A valle di una considerazione sull’esigenza di un equilibrio all’interno delle redazioni che rispecchi quello fra le diverse anime del paese (politiche e non), il dott. De Bortoli ha anticipato il dibatto auspicando la salvaguardia di una informazione che privilegi gli ideali sugli interessi.

Numerose le domande; in merito agli ampi spazi concessi recentemente a posizioni radicali e fra loro opposte sull’Islam, il direttore ha difeso il diritto di non censurare alcuna posizione in nome di un’informazione quanto più completa ed obiettiva.

Molto apprezzata dall’uditorio la sua conclusiva riflessione sull’importanza di una corretta informazione nel contesto formativo universitario. La scelta accademica delle nuove generazioni, infatti, rappresenta un investimento cruciale per l’intero paese e deve, quindi, essere sostenuta da un’offerta formativa concreta che prescinda da logiche meramente competitive.